storie e curiosità sul caffè

È un legame antico quello tra caffè e socialità: fin dal 1700, alcune botteghe assunsero caratteri particolari che le hanno fatte brillare per l’affinità con le accademie letterarie e politiche. Gli intellettuali si ritrovavano davanti una tazza di caffè a scambiare idee e opinioni e le botteghe ne diventavano la cassa di risonanza.

Oggi, non è più questione d’élite, sorseggiare un caffè diventa un momento di pausa in privato, come sul lavoro, un incontro informale in cui prendersi una meritata pausa dalla frenesia del mondo. Portata la tazzina alle labbra, per quei pochi secondi, il chiacchiericcio si spegne e il gusto che invade il palato è perfetto per ricaricarsi .

Il caffè non è nato in Italia nonostante ne abbia acquisito di diritto la cittadinanza. È d’origine araba la qahwa, una bevanda estratta da alcuni semi che provocava effetti stimolanti ed eccitanti sugli esseri umani.

Molte sono le leggende sulla caffè, tra le più popolari, riguarda un pastorello di nome Kaldi, le sue pecore mangiando i semi di una pianta sconosciuta restavano vivaci anche di notte il pastorello raccolse un po di bacche e le porto dai monaci del monastero Chehodet nello Yemen, che all’inizio spaventati dal racconto del pastorello le buttarono nel camino e le bacche del caffè bruciando emanavano un intenso aroma e profumo, i monaci incuriositi da questo aroma  provarono a bollire le bacche ottenendo una bevanda che li aiutò a restare svegli per pregare più a lungo.